girodiwino |
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| « A volte l'unico modo per rimanere sani di mente è diventare un po' pazzi. » LocandinaNew England, 1976: dopo un tentato suicidio, la diciassettenne e introversa Susan (Ryder) viene diagnosticata come borderline e finisce in una casa di cura, dove il confronto con le pazienti - e soprattutto con l'estroversa ed aggressiva Lisa (Jolie) - le apre finalmente una finestra sul mondo. Il libro autobiografico di Susanna Kaysen, adattato dal regista con Kisa Loomer e Anna Hamilton Phelan, scivola verso il repertorio di luoghi comuni su follia, disagio giovanile e anni sessanta. Niente è a fuoco (a volte sembra un pamphlet contro i manicomi, a volte un elogio della psichiatria) e tutto si concentra sugli episodi melodrammatici (tra cui limmancabile ragazza [Murphy] violentata dal padre), girati e recitati un po' troppo sopra le righe: a cominciare dalla Jolie, immeritatamente premiata con ll'Oscar come non protagonista, che finisce col mettere in ombra la Ryder, che il film l'aveva cucito su di sé come produttrice esecutiva.
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